Ogni quanto tempo vengono fatte le copie?
E quanto spazio ci serve se copiamo sempre “tutto”?”
In caso di incidente informatico, quanti sono i “dati persi“?
Lo schema qui sotto credo sia abbastanza chiaro: sono il “lavoro” svolto dall’ultima copia integra, funzionante al momento dell’interruzione.
In effetti ci sono anche un altro gruppo di “dati persi” (ma sul quale non possono venirci in aiuto elevate frequenze di copia): sono i dati “gestiti” manualmente (o non gestiti) dal momento dell’interruzione al momento del recupero operatività.
Esempio semplice: nel primo gruppo troviamo i ddt fatti con il software gestionale dall’ultima copia al momento dell’incidente.
Nel secondo gruppo troviamo i ddt fatti “manualmente” dall’incidente al momento di ripristino operatività.
Reinserire i dati persi (oltre ad essere un costo – tempo e mancata gestione di altre cose) può avere una complessità particolare: ricordarsi cosa è stato fatto, che in organizzazioni con più persone che lavorano può non essere affatto semplice.
Quindi: più frequenti sono le copie, meglio è.
Obiezioni più gettonate:
“Mi costa tempo gestire una copia”
“Mi impegna il computer (me lo rallenta)”
“Se faccio copie troppo spesso mi serve molto spazio disco”
Ricordo che la copia viene fatta di tutto il contenuto dell’hard disk (o SSD)
La gestione viene fatta con procedure automatiche, verificate e controllate (monitoraggio di eventuali anomalie normalmente a nostra cura)
L’occupazione risorse PC è veramente leggera: non ve ne state accorgendo e comunque sono gestite in pochissimi minuti
L’occupazione spazio è molto bassa/ottimizzata: dipende dagli strumenti utilizzati, ma sostanzialmente vengono “copiati” solo i settori disco modificati dall’ultima copia.
Nelle configurazione con servizi di backup cloud lo spazio disponibile è “quanto serve” (sostanzialmente nessun limite): nelle configurazioni con backup in locale su NAS conserviamo copie per risalire ad immagini almeno di 3 settimane prima.
Quindi copie con elevata frequenza: non giornaliere, ma ogni ora! (o anche meno)
Le configurazioni standard dei servizi prevedono aggiornamento copie con questa frequenza.
Ma se faccio la copia così frequentemente mi costa di più? NO, il costo del servizio non cambia.
E come abbiamo detto prima, l’occupazione di spazio disco NON è un limite significativo.
SUGGERIMENTO
Una attenzione che dobbiamo avere (insieme) è: in quali orari vengono gestite le copie? Configurazione da gestire eventualmente computer per computer.
Es.: lavori, anche occasionalmente, il sabato? Meglio impostare le copie includendo anche il sabato.
C’è qualcuno che comincia a lavorare alle 07.00? Meglio impostare le copie includendo questi orari (stesso discorso se si finisce tardi la sera)
Quindi concorda con il nostro staff tecnico una verifica della copertura oraria del backup, per fare eventuali opportuni cambiamenti. NON cambia il costo del servizio.
Un dubbio che può a questo punto esserci è: ma quante copie sono disponibili? Viene “aggiornata” un’unica copia/immagine del disco? E se anche questa copia si danneggia o è inservibile (vedi infezioni virus / ransomware…)?
Nelle soluzioni tecniche utilizzate è sempre presente una specie di time-machine (macchina del tempo) che mi permette di ritornare alla situazione del mio hard disk indietro nel tempo, di ora in ora per alcuni giorni, o di giorno in giorno (settimana in settimana) per lassi più lunghi di tempo.
Mi permette cioè per esempio di montare un immagine del mio disco ferma a “giovedì scorso alle 14:30″… con l’esatta situazione di allora (programmi installati, configurazioni, dati nei file e nei database….)
Quindi p.es. posso risalire alla situazione di un mio file di due ore fa, 3 ore fa… o di 3 giorni fa… o di 1 mese fa, “scorrendo indietro nel tempo”.
Nel prossimo articolo risponderemo alla domanda:
Come “funziona” il servizio in caso di incidente informatico?
Negli articoli precedenti:
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